Fascite plantare (fasciopatia plantare)
La fascite plantare è una condizione dolorosa a carico dell’aponeurosi plantare o legamento arcuato.
Si genera a causa di ripetuti sovraccarichi a livello del piede e colpisce principalmente gli sportivi.
È la causa principale di dolore al tallone.
L’insorgenza della problematica va ricercata nelle modifiche meccaniche e anatomiche (piede piatto o cavo), connesse a microtraumi che interessano il legamento arcuato.
Il dolore causato dalla fasciopatia plantare è uno dei più fastidiosi. Si presenta in forma acuta al risveglio, quasi impedendo di camminare. Lo sportivo invece lo può accusare durante l’esercizio ma anche solo alla fine dell’allenamento.
Cause principali della fasciopatia plantare
I soggetti più colpiti sono i praticanti di sport come la corsa, il basket, il calcio, il rugby, la danza e le persone obese.
Un altro fattore da considerare è il sesso: le donne ne sono più colpite.
Anche attività lavorative che costringono per molto tempo in piedi possono esserne causa.
Un fattore di rischio è l’età: dopo i 40 anni il tessuto adiposo, che ricopre la fascia plantare a livello del tallone con funzione di cuscinetto, ha la tendenza a ridursi.
Scarpe inadatte come quelle con la suola sottile o non ammortizzate e scarpe col tacco posso essere causa di questo problema.
La muscolatura che agisce sul piede se contratta o debole può essere causa di insorgenza di questa problematica.
Sintomi della fasciopatia plantare
La sintomatologia del dolore inizialmente si presenta a livello del tallone (a livello del calcagno) poi si sposta al mesopiede, fino a coinvolgere l’avampiede.
Il dolore da fasciopatia plantare si sviluppa gradualmente, è acuto al risveglio ma può presentarsi anche dopo lunghi periodi in piedi o dopo essere stati seduti, si può presentare durante l’attività o come alle fine di essa.
Il dolore si manifesta come una forte fitta a livello del tallone.
Consigli per curare/alleviare la fasciopatia plantare
È utile applicare impacchi di ghiaccio da porre sulla fascia o rullare il piede su di una lattina ghiacciata.
Fare stretching della fascia plantare e del polpaccio.
Importante poi sono gli esercizi per i piedi che sono fondamentali sia nella fase di recupero sia in quella preventiva.
Uno specialista potrà valutare l’utilizzo o meno di un sistema ergonomico.
La miglior medicina rimane sempre il riposo (non l’inattività) che è da consigliare soprattutto agli sportivi che potranno riprendere l’esercizio solo quando il dolore sarà passato. Altrimenti il rischio è peggiorare la situazione.
Curare la fasciopatia plantare è importante: se trascurata può causare dolore cronico al tallone che inciderà sulla postura durante la deambulazione, causando problematiche ascendenti.
L’aponeurosi plantare
L’aponeurosi plantare è una robusta fascia fibrosa che si inserisce tra il calcagno e nella zona prossimale alle ossa metatarsali.
Presenta una continuità con il Tendine d’Achille, fatto che permette un movimento congiunto di flessione plantare della caviglia e delle stesse dita del piede.
Ha un ruolo importante nella trasmissione del peso sul piede durante la deambulazione e la corsa.
Il principale ruolo che svolge è quello di mantenere la curvatura tipica della volta plantare sia longitudinale che trasversale, ma è fondamentale anche come sistema di protezione dei vasi e dei fasci nervosi.
La fasciopatia plantare è uno dei problemi più fastidiosi, perché oltre a inibire l’attività sportiva ha forti ripercussioni sull’attività quotidiana. Rendendo, letteralmente, faticosi i primi passi della giornata.
Ai primi sintomi è bene intervenire alleviando il dolore con i consigli sopra indicati e contattare in breve tempo un professionista che sarà in grado di valutare accuratamente l’entità del problema e il modo migliore per risolverlo.